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C'era una volta......
#1
....Beh, cominciano sempre così no?
In questo caso lasciamo perdere. Vorrei rendervi partecipi di cosa hanno significato per me le calze e tutto l'insieme che gravita attorno a quest'indumento "diabolico".
Dovete sapere che mia madre (quando ancora ero molto piccolo e fino ai sedici anni circa) lavorava come sarta in casa nostra quindi io sono cresciuto tra signore di ogni età ed estrazione che venivano a casa mia si spogliavano, provavano il lavoro di mia madre, si RIspogliavano ed andavano via Confusedhock: . In mezzo a tutto questo c'erano gli immancabili complimenti al bambino, prima, e all' ometto ( 8) ) dopo.
Penso che all' età di undici-dodici anni sapessi già intravedere che intimo indossassero le signore.
Tra queste signore, c'erano due parenti di mamma che stravincevano la speciale classifica sull' indumento nostro adorato;
la prima in assoluto, tale Miria, zia di mia madre ma molto più giovane, era una donna piccola, mediterranea, falsa magra e con uno stile da vera pin-up. Non ricordo di averla mai vista senza tacco alto, ma soprattutto, senza quelle meravigliose calze nere velatissime (RHT, di sicuro). Ogni vestito in prova, per me era un sussulto, un attentato alla mia stabiltà.
Ma ho tenuto duro, sono riuscito a crescere in quell' ovattato e meraviglioso "atelier" senza scompensi e traumi vari.
Miria ha accompagnato la mia immaginazione per diversi anni, ricordo ancora perfettamente una volta che, dovendo consegnare una gonna finita, andai a casa sua. Lei mi accolse con una anonima vestaglia grigia in ciniglia (?), sotto s'intravedeva le immancabili RHT, il piede in una pantofola a zeppa di almeno otto/nove centimetri ma senza plateau e quel rossetto che faceva molto "caliente".
"Vieni di la, che me la provo almeno puoi dire alla mamma se tutto va bene...". Erano le parole più dolci del mondo.
La vestaglia si aprì e............ :o :o :o :o :o :o :o :o :o Riuscite ad immaginare ?
Altra perla tra le clienti di mamma era Rosanna. Lei preferiva le calze in ogni tonalità del grigio, anche lei con l'immancabile tacco 10, non era carina come Miria, ma era molto più formosa e decisamente intrigante. Sua è stata la prima guepiere che ho visto, sosteneva un paio di velatissime calze grigiofumo con punta rinforzata, delle quali ricordo bene il particolare della balza estremamente tirata dai ganci. Sono stati anni in cui ho riso dei miei amici che arrossivano quando notavano una ragazza un pò più svestita.
Un brutto giorno tutto questo finì, il guadagno da sarta non bastava più e allora mia madre si trovò un altro lavoro. Ormai avevo già sedici anni, avevo da poco conosciuto la mia Paula, quelle "esperienze" sembravano dolci e lontani ricordi quand'ecco.............
Già, il nuovo lavoro di mia madre: commessa in un grande magazzino d'abbigliamento. Tombola!
Ahahahahahahah.....Quei salottini di prova galeotti si dimostrarono più sexy di qualsiasi buco della serratura! A quante di voi non è mai capitato di veder spostare malignamente la tendina del salottino? Magari dal bimbo piccolo che sta giocando?
Magari dall'involontaria commessa che sta passando col carrello?
Naturalmente non è che aspettavano me per mostrarsi, ma l'assidua frequenza del negozio riusciva a regalarmi visioni vicine al cardiopalma. Una volta una bella ragazza bionda ruzzolò fuori dal salottino in reggicalze rosso e calze bronzo finendo schiena a terra e piedini per aria con tanto di pedicure rosso fuoco, un'altra volta una matura signora in longuette si vide aprire la tendina a tradimento dal marito stesso che, forse abituato a tali visioni, si attardò nel richiuderla beandomi della vista di un reggicalze nero fasciante, a sei ganci che sorreggevano un paio di stupende calze nere.........
Tutto molto intrigante. Felice di aver vissuto certi momenti, grazie ai quali sono riuscito ad accrescere in senso positivo la ricerca della sensualità in certi indumenti femminili e, soprattutto, mi hanno insegnato a riconoscere il portamento delle Signore con la s maiuscola. Si, tutte quelle donne che riescono ad essere bombe sexy all'ennesima potenza senza mai apparire volgari. Come la mia Paula.
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#2
Complimenti è stato veramente piacevole leggere la tua esperienza. L'ho divorata tutta d'un fiato.
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#3
Cavoli le sarte... e chi le trova più ormai, lavorano solo per i negozi e se devi far fare un orlo al volo... :?

Grazie per la lettura, si capisce proprio quanto ti piacciono le calze :wink:
[Immagine: logobd.jpg]
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#4
e se invece ci fossero stati dei sarti,che riparano e rammendano le calze e poi chiedono alle signore di provarle,per vedere l'effetto sulle gambe.
poveri sarti.in senso positivo.
comunque molto bella la storia,anch'io l' ho letto d'un fiato.è stata scritta con cura,precisione e scorrevolezza.
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#5
Bel racconto, davvero interessante........ Big Grin
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#6
Certo che sei proprio fortunato ad avere avuto un infanzia ed un'adolescenza del genere.
Ciao, Mascalzone.
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