Calze di Nylon - PNStockings.net Forum

Versione completa: Le mie occasioni feticiste e non solo… I PARTE
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Premessa

Scrivo questo racconto per condividere pensieri, sensazioni, commenti con persone che provano il mio stesso piacere, vale a dire, la passione verso l’abbigliamento femminile, in particolare con ordine di importanza, le calze di nylon possibilmente in seta con reggicalze, collant, mutandine, reggiseni, scarpe rigorosamente con tacco, guepiere, body in nylon o rete, calze a rete, guaine con ganci da reggicalze, culotte, ecc. Questa passione la provo quando una donna indossa quei capi, ma anche quando sono io ad indossarli, e mi eccita ancor di più quando sono a conoscenza di chi, persona femminile, ha indossato quei capi.
Ho 47 anni sono nato nel 1964, negli anni 60-70 molte erano ancora le donne che portavano il reggicalze e le calze di nylon, gli anni 80-90 hanno fatto si che il collant fosse più comodo e fosse preferito alle calze con reggicalze, gli anni 2000 addirittura la maggior parte delle donne porta i pantaloni, che peccato !!!
Tanto per capirci, trovo quasi molto più eccitante uno spacco di una gonna con delle belle gambe fasciate da una calza, un decoltè che lascia trasparire il pizzo di un reggiseno che una donna completamente nuda, con questo non voglio dire che disdegno una donna nuda, assolutamente, ma voglio far capire la dipendenza che ho con l’intimo femminile in generale.
Ora vorrei raccontarvi quando e come, mi sono accorto di avere questa stupenda passione, per fare ciò devo partire da qualche anno addietro.

Prima parte

Ho scoperto la masturbazione verso i 5 anni, strofinando il pisellino sul cuscino, avvertendo degli scatti di piacere. A 6 anni abitavo in affitto con i miei in un condominio con il cortile comune ad altri condomini, una ragazza li vicino, più vecchia di me, un giorno mi fece entrate nella sua portina, dal lato cortile, si tirò su la gonna, giù le mutandine e mi chiese di farle vedere il pisello, io lo feci con molta timidezza e dopo avermi chiesto di mettere il pisello dentro il buchetto della sua farfallina, scappai terrorizzato.
Ci pensò un mio amico 2 anni dopo, a farmi capire il vero movimento del piacere, questo lo potè fare grazie all'esperienza carpita dai due fratelli maggiori.
Praticamente tutti i giorni ci masturbavamo parecchie volte al giorno, senza l'aiuto dell'altro, cioè ognuno masturbava se stesso, in un qualsiasi posto appartato che trovavamo, in cantina, in garage, in solaio, Ci scambiavamo alcuni giornaletti come “Jacula” “Messalina” “Lando” ecc. trovati nei parchetti e nelle zone dove le coppiette andavano a scopare.
Allora dal pisellino usciva una sola e piccola goccia di liquido bianco trasparente e basta, il tutto era accompagnato da 3 o 4 scatti di piacere.
Un giorno questo mio amico venne a casa mia per giocare, i miei non erano in casa, ed ad un certo punto mi chiese cosa indossava mia madre sotto la gonna oltre alle mutandine, vale a dire se i collant o le calze con reggicalze, io che sinceramente non mi ero mai posto quella domanda, lo portai al comò dove mia madre riponeva l'intimo.
Con stupore, ammirazione, eccitazione, il mio amico, dopo aver visto tutta una serie di calze di nylon di tutte le tonalità del marrone dalla più chiara alla più scura, più altre di color grigio e un paio nere, guaine con i ganci da reggicalze bianche, nere, color carne, mutande in pizzo, reggiseni ecc., mi chiese se poteva masturbarsi toccando l'intimo sedendosi su una poltrona li vicino. Tutto subito non fui molto d'accordo su questa cosa, ma poi mi convinsi a lasciarlo fare, così avrei potuto di conseguenza ,farlo anche io, con l'intimo di sua madre. Paolo iniziò a prendere le calze di mia madre, infilando il pisello dentro, prima in una, poi in un'altra, si masturbava con una eccitazione incredibile, l’affanno si faceva sempre più sentire, prendeva le guaine, le toccava, prendeva le mutande, le odorava, leccava le calze ecc. Questo suo crescere di eccitazione mi fece a mia volta diventare il pisello duro come l'acciaio e mi portò a masturbarmi. Quando Paolo scegliendo una calza di color nero con la riga, che lo faceva impazzire, mi chiese se poteva venirgli dentro, prima di potergli dire di si, mi ero già bagnato la mano con quelle tre o quattro gocce di liquido bianco. Ero venuto nel giro di pochi secondi.
Passarono diversi giorni prima che potessi trovarmi a casa del mio amico e poter usufruire io, dell'intimo di sua madre. Finalmente arrivò quel giorno, avevamo a disposizione la casa per tutto il pomeriggio. Ricordo l'eccitazione che mi saliva fino in gola, quando vidi l'armadio, con all'interno i cassetti, che contenevano quelle favolose cose intime. Iniziai a toccare le calze, odorarle, leccare le mutandine, ecc. e fu proprio in quel momento che Paolo mi chiese: hai mai indossato l'intimo di tua mamma?...rimasi per un attimo titubante...quasi non avevo a pieno capito la domanda...poi il mio amico togliendosi i jeans e le mutante si infilò quelle della mamma, prese un reggicalze nero, delle calze color carne e le indossò...dicendomi di fare altrettanto.
Mi ricordo come se fosse ora, scelsi delle mutandine bianche trasparenti, un reggicalze bianco e delle calze nere a rete e le indossai. Ci sdraiammo, sul letto matrimoniale dei suoi genitori ed a quel punto Paolo mi disse: chiudi gli occhi... e prendendomi la mano la posò sulla sua coscia fasciata dalla calza, cazzo…cazzo…sembrava quasi di toccare una vera donna...lui fece lo stesso, socchiuse gli occhi e con la mano mi toccò il pisello, io di conseguenza, eccitato come un toro, feci lo stesso. Ci masturbammo a vicenda, prima venne lui che girandosi verso di me mi bagnò la coscia con le sue gocce calde di sborra, poi a mia volta feci lo stesso, venni sulla sua coscia e precisamente sul bordo della calza della mamma con una intensità stratosferica.
Da quella esperienza, avevo scoperto che mi dava un piacere immenso, indossare un capo intimo femminile. Riuscimmo altre volte a ripetere una situazione analoga, sia a sua casa, sia a casa mia. Fu molto interessante. Pensate che condivisi con lui anche un paio di mutandine cadute sul mio balcone, dalla signora del piano di sopra, erano lavate a mano ma ancora odorose di figa e di sangue. Siamo riusciti a leccare tutto.
Ricordo ancora, la sua contentezza, quando mi fece vedere, in un sacco di plastica, quattro paia di scarpe da donna, qualcuno le aveva buttate, ma lasciate vicino al cassonetto dell’immondizia, una paio color verde smeraldo con tacco da 12 cm, un paio color bianco con tacco da 8 cm, un paio di stivaletti e delle ballerine nere che vi assicuro avevano un bel profumino.
Nel periodo invernale andammo molte volte verso le 18.00 di sera, quindi con il buio, a spiare le coppiette che scopavano in macchina...anche li ci facemmo tante di quelle seghe…che non vi dico.
Un altro episodio singolare fu quello di aver scoperto che le chiavi della cantina di mio padre aprivano altre cantine del condominio ed in particolare, in una di queste, oltre ad un plastico favoloso di trenini elettrici della Lima, trovammo in uno scatolone una raccolta di svariati anni di Playboy e in una scarpiera un sacco di scarpe da donna che individuammo subito essere della signora dell’ultimo piano, appassionata di scarpe.
La visione di tutte queste bellissime scarpe, inizialmente, ci indusse alla tentazione di rubarle e nasconderle mettendole in un nostro posto segreto, ma poi capimmo che non saremo più riusciti a utilizzare altre nuove scarpe che la signora andava a deporre in cartina, probabilmente per liberarsi le scarpiere in casa.
Quante volte provammo a camminare con i tacchi, quante volte ci siamo masturbati odorando le scarpe della signora, ( avevano un odore favoloso), quante sborrate facemmo su quelle scarpe e sugli stivali ecc. La cosa più bella avveniva quando incrociavamo la signora per le scale e guardandole le scarpe vedevamo se quelle scarpe era state sborrate da me o da Paolo.
Poi purtroppo i genitori di Paolo dovettero trasferirsi e non lo vidi mai più.
Complimenti per il tuo racconto!!! Molto Intrigante!!
Anche io da ragazzetto mi segavo con le calze di mia madre....lo abbiamo fatto un po' tutti noi affascinati dal nylon
Ora lo faccio con le calze di altre mogli;ho conosciuto alcuni mariti che me le hanno gentilmente cedute per farmici segare,adesso le conservo ed ogni tanto riesco a rimediare qualcosa di "fresco" :lol:
Aspettiamo il seguito
Ciao a tutti
ciao pierocalze
non posso certo dire di aver fatto le stesse cose ma ovviamente utilizzare la biancheria della mamma è il primo passo per tutti. caspita bel racconto.
bellissimo il tuo racconto sono tornato indietro di 40 anni..anch'io ho iniziato cosi' con calze guaine sottovesti e poi collant della mamma. quante belle seghe nelle cantine. Mia madre poi faceva la portera in un grosso condominio quando gli inquilini gli lasciavano le chiavi per bagnare le piante mentre erano via....mi offrivo volontario ...di rito curiosare nei cassetti cercado calze e collant da annusare e poi provare e via con il cazzetto duro a farsi una cifra di seghe.
che bei tempi....
Eh si, nell'adolescenza era fantastico lasciare calze sborrate nei cassetti degli armadi della case altrui, e quante sorprese in quegli armadi!!! Big Grin